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Perdite di sangue iniziali, non allarme ma riposo e progesterone per guarirne

Dott.ssa Elisa Valmori

Le risposte dei nostri specialisti alle domande più frequenti delle aspiranti e future mamme. In collaborazione con il sito del noto periodico “bimbisani & belli”.


Risponde la Dott.ssa Elisa Valmori, ginecologa, consulente per il Filo Rosso ASM di Milano presso il Presidio Ospedaliero San Paolo, Polo Universitario.


Se avete quesiti su gravidanza e allattamento, scrivete all’indirizzo e-mail: redazione@asmonlus.it


Sono alla decima settimana di gravidanza e ho avuto delle piccole perdite di sangue. Il mio ginecologo mi ha spiegato che il problema è causato dall’inserzione bassa della placenta, che provoca uno strappo e determina il sanguinamento. Mi ha prescritto degli ovuli di progesterone per una settimana e mi ha imposto di stare tranquilla. Significa che devo stare ferma a letto, oppure che posso vivere una vita normale, ma senza sottopormi a sforzi? Il problema si risolverà da solo?


 All’inizio della gravidanza si registra piuttosto spesso la perdita di piccole quantità di sangue e il riscontro all’ecografia di un distacco chorion-deciduale, ossia tra la placenta e il tessuto che riveste l’interno dell’utero.
L’assunzione del progesterone in ovuli è senz’altro efficace, in quanto questo ormone, deputato al mantenimento in essere della gestazione, aiuta l’utero a rimanere rilassato, in modo da facilitare la completa formazione della placenta e il riassorbimento del distacco.
Non è indispensabile rimanere a letto, ma è certamente utile, almeno nei primi tempi, limitare al massimo gli sforzi fisici, anche lievi (come per esempio i mestieri domestici).
Cerchi di alternare momenti in cui è sdraiata ad altri in cui rimane seduta o semi-seduta: per capirci, alterni divano, letto e poltrona. Se le perdite ematiche cessano, si potrà gradualmente riprendere la vita di prima. Un modo per verificare che tutto va bene, oltre all’assenza delle perdite di sangue, è osservare se avverte dolori pelvici o lombari simili a quelli che si manifestano durante il ciclo mestruale.
In assenza di dolori pelvici, soprattutto alla sera, può concludere di non avere esagerato con l’attività fisica quotidiana. Viceversa, sarà importante mantenere il riposo come sopra le ho suggerito. Vedrà che il problema si risolverà molto presto, e anche la placenta bassa resterà solo un ricordo.
A dieci settimane di gravidanza è bassa praticamente per definizione: l’utero deve ancora distendersi in tutto il suo splendore. A mio avviso la definizione di placenta bassa riveste maggiore significato a partire dall’ecografia morfologica che si effettua attorno alla ventesima settimana di gestazione.