Articoli

Curva glicemica in gravidanza, chi deve farla e perché

 

 


A cura della Dott.ssa Arianna Prada, ginecologa presso la Clinica Ostetrica e Ginecologica, Presidio Ospedaliero San Paolo, Polo Universitario, Milano


Il diabete gestazionale (GDM) è una patologia che può insorgere nel 6-7% di tutte le gravidanze. È un disordine metabolico che, se correttamente diagnosticato, è facilmente curabile nella maggior parte dei casi, seguendo una dieta adeguata e praticando una moderata attività fisica.

I fattori di rischio per tale situazione sono una familiarità per diabete mellito di tipo 2 in un parente di primo grado; una glicemia plasmatica a digiuno all’inizio della gestazione tra 100 e 125 milligrammi per decilitro (mg/dl); una precedente gravidanza complicata da diabete gestazionale e/o un pregresso figlio di peso superiore ai 4.500 grammi al parto; un’età materna superiore ai 35 anni; una condizione di sovrappeso e di obesità materna precedente la gravidanza; l’appartenenza a particolari etnie.

Tutte le donne che presentino un fattore di rischio dovranno eseguire, tra la 24ma e la 28ma settimana di gravidanza, la curva glicemica, vale a dire un test di screening mediante un carico orale, cioè l’assunzione per bocca, di 75 grammi di glucosio, preceduto e seguito da prelievi di sangue per controllare la glicemia al tempo 0 (ossia subito prima di assumere il glucosio), dopo 60 e dopo 120 minuti dall’assunzione.

I valori-soglia della glicemia per la diagnosi sono rispettivamente 92 mg/dl, 180 mg/dl e 153 mg/dl. È sufficiente un solo valore alterato per porre la diagnosi di diabete gestazionale nella futura mamma, che avrà un rischio di sviluppare diabete mellito di tipo 2, dopo 5-10 anni dal parto, di 7 volte superiore a quello di una donna che non ha avuto GDM. Pertanto, sarebbe doveroso mantenere uno stile di vita sano e ripetere la curva periodicamente.

 

Esami e visite, tutta la prevenzione necessaria

Si sono poi susseguite le successive visite di controllo ed ecografie.

Davvero emozionante quella dell’accrescimento, che oltre ad esaminare con incredibile accuratezza lo sviluppo della bimba, ci ha permesso di intravederla con la ricostruzione in 3D.

Dico “intravedere” perché ormai la mia piccola la conosciamo: nella pancia fa quel che vuole, ignorando completamente le esigenze (legittime!) della dottoressa che fa le ecografie e anche stavolta lei non si è resa disponibile … troppo facile!

Le mie amiche hanno una bellissima foto del faccino in 3D: io ne ho visto sì e no la metà! In questo periodo mi sono poi sottoposta anche al temuto esame della curva glicemica, a scopo preventivo e conoscitivo perché non ho mai avuto valori sospetti. Devo dire che avevo letto talmente tante opinioni negative che ero preparata al peggio…

Certo non è una passeggiata, perché spararsi tutto quel glucosio a stomaco vuoto di prima mattina non è il massimo, ma sinceramente credevo peggio.

Più che altro è noiosa l’attesa, perché bisogna fare almeno tre prelievi del sangue nell’arco dell’esame, rispettando determinati tempi tra l’uno e l’altro.

Il glucosio mi ha dato alla testa: continuavo a ridere come ubriaca, e anche la bimba faceva le capriole in pancia! Ci si sente poi un po’ sballati per tutta la giornata… Ma anche questa è andata!