Tutti in aiuto per preparare l’accoglienza!

Ci siamo così potuti buttare a capofitto nella preparazione della cameretta e del corredino per la piccola. Ciao ciao palestra in casa: tutto in cantina!

Chi se lo immaginava che uno scricciolino richiedesse tutte queste cose? Non si smette mai di imparare… e di spendere!

Ecco che quindi i prestiti da parte delle amiche risultano fondamentali, soprattutto per quegli oggetti che durano poche settimane/mesi. E che dire di carrozzina/seggiolone/ovetto/trasportino/marsupio?

Grazie nonni, zii, cugini: senza di voi sarebbe stato un bagno!

Siamo giunti al termine di questo diario: adesso non c’è che attendere e godersi la nostra nuova vita insieme. Il momento in cui non saremo più una cosa sola e ti separerai da me è ormai alle porte: io e il tuo papà siamo prontissimi ad accoglierti!

Esami e visite, tutta la prevenzione necessaria

Si sono poi susseguite le successive visite di controllo ed ecografie.

Davvero emozionante quella dell’accrescimento, che oltre ad esaminare con incredibile accuratezza lo sviluppo della bimba, ci ha permesso di intravederla con la ricostruzione in 3D.

Dico “intravedere” perché ormai la mia piccola la conosciamo: nella pancia fa quel che vuole, ignorando completamente le esigenze (legittime!) della dottoressa che fa le ecografie e anche stavolta lei non si è resa disponibile … troppo facile!

Le mie amiche hanno una bellissima foto del faccino in 3D: io ne ho visto sì e no la metà! In questo periodo mi sono poi sottoposta anche al temuto esame della curva glicemica, a scopo preventivo e conoscitivo perché non ho mai avuto valori sospetti. Devo dire che avevo letto talmente tante opinioni negative che ero preparata al peggio…

Certo non è una passeggiata, perché spararsi tutto quel glucosio a stomaco vuoto di prima mattina non è il massimo, ma sinceramente credevo peggio.

Più che altro è noiosa l’attesa, perché bisogna fare almeno tre prelievi del sangue nell’arco dell’esame, rispettando determinati tempi tra l’uno e l’altro.

Il glucosio mi ha dato alla testa: continuavo a ridere come ubriaca, e anche la bimba faceva le capriole in pancia! Ci si sente poi un po’ sballati per tutta la giornata… Ma anche questa è andata!

La vaccinazione anti-COVID-19, una scelta consapevole

Sono stata molto combattuta sul tema del vaccino per il COVID-19.

Questo però solo fino ad agosto, quando è stata pubblicata una circolare del Ministero della Salute che dava ufficialmente il via libera al vaccino in gravidanza.

Ho fiducia assoluta nel parere dei medici quindi, tornata a Milano dalle ferie, con l’ok del ginecologo, mi sono fiondata in un hub vaccinale, approfittando dello stato interessante che mi ha permesso di godere di una corsia agevolata senza prenotazione.

Che sollievo saperci protette! I giornali riportavano tanti casi di future mamme positive con gravi problemi: avevo paura di fare la spesa, di vedere gli amici, di prendere un caffè!

Sempre in tema di vaccini, mi sono poi sottoposta al vaccino antinfluenzale e al trivalente (tetano, difterite e pertosse), fortemente raccomandati in gravidanza.

In merito soprattutto a quest’ultimo, è importante farlo tra la 28esima e la 36esima settimana di gravidanza, per dare il tempo al proprio sistema immunitario di sviluppare anticorpi e trasmetterli al nascituro tramite la placenta, in attesa che il nuovo nato si possa a sua volta vaccinare intorno al terzo mese di vita.

Camminare fa bene, ma occhio ai rumori!

Ho valutato se iscrivermi a qualche corso sportivo adatto alle “panzone” come me, ma ho preferito evitare di buttare soldi in abbonamenti, perché so che poi non ho mai voglia di andare.

Cerco invece di camminare non appena posso: dopo pranzo, prima di tornare alla scrivania, mi faccio un po’ di giri, e durante il week end io e mio marito percorriamo dei chilometri a piedi dandoci come meta la scoperta, ogni volta, di un quartiere diverso di Milano.

Sto scoprendo cose inaspettate della mia città, zone che non conoscevo affatto o quartieri di cui mi era sfuggito tanto!

Siamo sempre in giro in macchina o in motorino, o semplicemente diretti in un posto: girovagare con il naso per aria è davvero un’altra cosa.

L’altra sera sono finalmente (dopo quasi due anni!)  andata al cinema e abbiamo visto “Dune”: bello ma con una colonna sonora rimbombante, che la piccola non ha gradito affatto: scalciava di brutto!

La Dottoressa che mi ha fatto l’ecografia in realtà ci diceva che in pancia non c’è affatto silenzio e pensavo che quel rumore dall’esterno non la avrebbe disturbata: la prossima volta andrò a vedere un musical e vediamo come reagisce!

 

 

Calci e benessere fisico

La prima volta che l’ho sentita è stata in agosto, al quinto mese quando, con una pancia ancora praticamente inesistente, ho osato stendermi su un lettino al sole a pancia in giù: mi è arrivato un destro.

Veramente avevo letto che i primi movimenti li avrei percepiti come un leggero sfarfallio… Mah!! Ok baby, messaggio ricevuto, mi giro. Sono ora al sesto mese, la pancia inizia a diventare più evidente e la piccolina si fa sentire parecchio, soprattutto quando sono in relax sul divano, possibilmente con un gatto addosso. Dal punto di vista fisico va sempre tutto alla grande ma ora devo, soprattutto a metà mattina, fare uno spuntino perché tra la colazione e il pranzo ho un calo di energia.

Essendo in ufficio, ho preferito organizzarmi con delle barrette ai cereali ricche di fibre e vitamine, così evito di mangiare schifezze. Inoltre, oltre a spalmare apposite creme/oli elasticizzanti sulla pelle mattino e sera per ridurre al minimo il rischio di smagliature (niente di male, ma se posso evitarle…), da un paio di settimane ho iniziato un ciclo di massaggi drenanti alla parte inferiore del corpo, accompagnati da una coccola finale molto leggera sulla schiena.

 

Ecografia morfologica con spettacolo incluso

Lato medico, arriva il momento dell’ ecografia morfologica: altro momento importante, sinceramente avevo un po’ di paura (ci sarà proprio tutto-tutto ???).

È stato un cinema: la mia pazzerella sembra una circense e rende difficile la vita alla specialista.

L’esame dura più di 1 ora e 30, ma alla fine riusciamo a misurare e a verificare tutto ciò che si deve valutare in quella sede: non manca niente!!!

Sarebbe stato carino alla fine della visita fare e avere per ricordo un bel primo piano del faccino, ma la scatenata (la cui nascita è prevista sotto il segno del capricorno, bella tosta!) non ne voleva sapere e si metteva non solo le mani, ma anche i piedini davanti al viso come per dire che ne aveva abbastanza di noi e del nostro ecografo.

Concludiamo un po’ faticosamente la visita e la specialista, che certamente ne ha di esperienza di bimbetti in pancia, ci saluta con un poco incoraggiante “ragazzi, auguri!”.

Ahinoi, siamo spacciati!??

Qualche rinuncia alimentare

Il tempo vola, io continuo a stare benissimo e a vivere la mia vita serenamente. Eseguo le visite e le ecografie di controllo che iniziano a diventare spassose, dato che la piccola ci regala pose degne di “Vogue”, tra un accavallamento di gambe e l’altro. In certe pose mancava solo che tenesse in mano una coppa di champagne o il bocchino di una sigaretta… Sì, è proprio femmina!

Dal punto di vista dell’alimentazione seguo le indicazioni del ginecologo: nonostante abbia sempre vissuto con dei gatti e nonostante nei miei viaggi in giro per il mondo abbia letteralmente toccato ogni felino che incontrassi (sono una specie di magnete per questo, li attiro!), sono negativa alla toxoplasmosi, quindi evito di consumare carne e salumi crudi e lavo al meglio delle mie possibilità la verdura cruda.

Inoltre, sto alla larga dalle uova crude e dall’alcol.

Ho scoperto che la birra analcolica non è per niente male: provare per credere!

 

L’impatto sul lavoro

Siamo ora al quarto mese e comunico la notizia anche sul posto di lavoro. Per me, così riservata, non è facile aprire la porta della mia sfera privata e intima agli altri, ma è stato sorprendentemente bello vedere la sincera reazione di felicità di tutti.

Da sempre ho un senso del dovere ed una coscienza molto (troppo!) presente, e avevo paura di comunicare quello che poteva rappresentare “un problema” per l’azienda.

Naturalmente è difficile combattere la propria natura e quindi ho tutta l’intenzione di organizzarmi per ridurre al minimo i disagi in ufficio, in modo da portare avanti comunque il mio lavoro, salute psico/fisica permettendo, of course.


 


Dopo la tematica che ha affrontato Roberta nel suo racconto, ecco un interessante articolo che è apparso sulla nostra rivista riguardante proprio il tema maternità/lavoro.


Per agevolarti nella lettura apri i PDF delle pagine dell’articolo

Mamme e lavoro, quali diritti?

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Evviva, sarà una bambina!

Trascorre così il primo trimestre, serenamente. Di nuovo mi sento fortunata perché sto proprio bene, non ho nessun problema fisico e la mia vita prosegue normalmente come sempre.  Tante mie amiche hanno invece passato dei mesi difficili tra nausee e disagi vari, molto comuni soprattutto nel primo trimestre. Naturalmente è il periodo dei primi esami medici. Fra i vari test prenatali, noi scegliamo di abbinare l’ecografia della traslucenza con il prelievo del sangue chiamato “DNA fetale”,  esame che adesso è processato anche in Italia, e in pochi giorni riceviamo gli esiti.



Avendo scelto un livello di analisi molto approfondito ed essendo gli esiti fortunatamente negativi, nel mio caso non è stato necessario eseguire l’esame diagnostico per eccellenza, seppur invasivo, conosciuto con il nome di villocentesi. Ben venga, non ci tenevo particolarmente.

Il DNA fetale ci consente non solo di conoscere (opzione facoltativa) il sesso del futuro pargoletto (è una bimba, evviva il girl power !), ma anche di comunicare la bella notizia ai nostri affetti. Il periodo più critico per un eventuale aborto spontaneo è ormai superato e ci si può finalmente rilassare.

Noi diventiamo genitori, i genitori diventano nonni, i nonni bisnonni, i fratelli e i cugini zii… Quanta gioia sta già portando questa scricciolina… e non è ancora nata!

Il test che ti cambia la vita

Ma torniamo a noi.

Dopo circa dieci giorni di ritardo compro su Amazon (da buona millennial) un test di gravidanza, che eseguo e subito dopo, senza avere il coraggio di guardarlo, abbandono in bagno.

Me ne sono proprio andata in un’altra stanza, chiudendo la porta alle mie spalle come se quell’arnese, che mi avrebbe di lì a poco aperto un mondo sul futuro, potesse prendere vita.

Mio marito a quel punto prende in mano la situazione e coraggiosamente entra per consultare il verdetto… dai suoi occhi pieni di emozione capisco che è fatta… la risposta è sì ed ora la questione si fa seria!

Trascorre un mesetto prima del primo controllo dal ginecologo: ci sarà ancora? È sempre lì? E se era un falso positivo? Ci tengo già a questo bimbo… e se facessi un altro test di gravidanza?

La visita mi conferma che c’è, un piccolo gamberetto, e va tutto bene!