Acido folico, qual è il dosaggio giusto?

Dott.ssa Elisa Valmori

Le risposte dei nostri specialisti alle domande più frequenti delle aspiranti e future mamme. In collaborazione con il sito del noto periodico “bimbisani & belli”.


Risponde la Dott.ssa Elisa Valmori, ginecologa, consulente per il Filo Rosso ASM di Milano presso il Presidio Ospedaliero San Paolo, Polo Universitario.


Se avete quesiti su gravidanza e allattamento, scrivete all’indirizzo e-mail: redazione@asmonlus.it


Mi interessa un chiarimento a proposito del dosaggio dell’acido folico che dovrò assumere a breve, visto che con mio marito intendiamo cercare una gravidanza. Ho visto che c’è un prodotto da 5 milligrammi, è la quantità giusta? Oppure devo preferire altri preparati in commercio?


 In fase preconcezionale e per tutto il primo trimestre di gravidanza è consigliata una supplementazione di acido folico pari a 400 microgrammi al giorno: si tratta perciò di una dose inferiore di circa dieci volte a quella da lei indicatami.
Questa assunzione di acido folico serve a prevenire alcuni difetti congeniti del nascituro, in particolare quelli legati alla colonna vertebrale, come la spina bifida.
E’ molto importante precisare che occorre cominciare a prendere l’acido folico fin da quando si ha intenzione di cercare una gravidanza, e non soltanto a gestazione già iniziata.
Non si deve quindi attendere il test di gravidanza positivo, poiché il processo di formazione della colonna vertebrale si abbozza già alla quinta settimana, quando non sempre la mamma ha già scoperto di essere in “dolce attesa.” Anche se non ci sono rischi determinati da un’assunzione in quantità eccessive, a mio avviso è corretto che il dosaggio di acido folico sia di 400 microgrammi al giorno.
I relativi prodotti sono disponibili in fascia A, ossia possono essere prescritti su ricetta del Servizio Sanitario Nazionale dal medico curante.
Deve essere il ginecologo curante a prescrivere un dosaggio diverso, qualora l’aspirante mamma si trovi in situazioni particolari: per esempio se è affetta da mutazione della MTHFR, ossia Metilen-tetra-idro-folato-reduttasi, l’enzima essenziale per convertire il folato (vitamina B9) nella forma attiva e utilizzabile dal corpo, chiamata metilfolato.
Un altro motivo che consiglia un dosaggio di acido folico superiore alla norma è la presenza di difetti del tubo neurale in precedenti gestazioni, così come la circostanza che la donna sia in terapia con farmaci antiepilettici o con antagonisti dell’acido folico.