Contrazioni uterine, come distinguerle

Dott.ssa Elisa Valmori

Le risposte dei nostri specialisti alle domande più frequenti delle aspiranti e future mamme. In collaborazione con il sito del noto periodico “bimbisani & belli”.


Risponde la Dott.ssa Elisa Valmori, ginecologa, consulente per il Filo Rosso ASM di Milano presso il Presidio Ospedaliero San Paolo, Polo Universitario.


Se avete quesiti su gravidanza e allattamento, scrivete all’indirizzo e-mail: redazione@asmonlus.it


Sono alla 33ma settimana di gravidanza, e talvolta avverto una stretta sotto la pancia. Provo anche dolori nei fianchi e al ventre, come se mi prendessero delle fitte. Si tratta dell’utero che si prepara al parto, oppure devo preoccuparmi?


Le confermo che a 33 settimane di gravidanza è possibile che si manifestino delle contrazioni uterine preparatorie al parto. L’importante è capire che cosa siano le contrazioni uterine e quale sia la loro frequenza normale alla sua epoca gestazionale.

Direi che la contrazione uterina è simile ad una specie di crampo muscolare: e in effetti l’utero è un organo “muscoloso”. La durata del fenomeno è di circa un minuto, ma può anche essere soltanto di 40-45 secondi. Il suo andamento è a parabola, ossia inizia, cresce di intensità, raggiunge un culmine e poi diminuisce, fino a scomparire completamente.
Le fitte addominali si distinguono dalle contrazioni uterine perché hanno di solito una durata molto più breve e possono essere anche molto dolorose, mentre di solito la contrazione uterina preparatoria è più fastidiosa che dolorosa.
Ma occorre prestare attenzione ad un altro segnale che distingue la contrazione uterina: la superficie della pancia e diventa dura, come se fosse di marmo. Ci si rende conto di questa situazione appoggiando una mano sopra la questa parte del corpo che di solito, durante i mesi della “dolce attesa”, è piena ma morbida.
Nello stesso modo si può distinguere la contrazione uterina anche dagli indurimenti localizzati, provocati perlopiù dai movimenti del bambino che punta un piede, un ginocchio, o un gomito.
In questo caso la pancia sarà deformata e dura in corrispondenza delle piccole parti del nascituro in movimento: è raro che, a seguito di intensi movimenti fetali, l’utero si contragga di riflesso.
In presenza di contrazioni uterine dolorose o troppo frequenti (anche se non regolari, ossia avvertibili ogni 5 minuti, come si osserva durante il travaglio del parto), è più difficile percepire i movimenti del bambino, e si possono sentire dei fastidi simili al dolore del ciclo mestruale o al mal di reni.
Se lei notasse che queste contrazioni uterine sono dolorose o si manifestano troppo spesso, sarebbe consigliabile un approfondimento con il suo ginecologo: potrebbero essere causate da un’attività fisica eccessiva (a volte ci si fa prendere la mano in gravidanza perché ci si sente forti e piene di energia!), oppure da un inizio di infezione a livello urinario e/o genitale.
Di solito, in quest’ultima ipotesi, basta eseguire un tampone vaginale o una urinocoltura per escludere patologie in tali sedi.